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Novità scuola

Il Classicogiornalino – aprile 2016

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Il Classicogiornalino – marzo 2016

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Quando gli allievi sorprendono

QUANDO GLI ALLIEscreenshot_2016-01-15-16-12-45VI SORPRENDONO!

Insegno la lettura cantata da molti anni, non so più quanti, né saprei dire quanti allievi sono passati attraverso le mie lezioni….cento?…sicuramente di più; e chissà quante volte ho ascoltato quel cantato, il n.13 del fascicoletto verde “40 SOLFEGGI CANTATI con facili modulazioni ai Toni vicini- Appendice al I Fascicolo”, scritto da Giuliano Manzi.

Mi piace che la parola Toni sia scritta maiuscolo, e mi piace che Giuliano Manzi abbia deciso, probabilmente dopo la stesura del volume secondo, di inserire tra il primo e il secondo questa raccolta, secondo me bella e preziosa. Immagino che si sia accorto, nel tempo e con l’esperienza, che il passaggio tra il primo ed il secondo mancava di gradualità, il salto era troppo grande, e ha provveduto….succede così, si lavora a casa, scrivendo, pensando, confrontando, ma poi la pratica con i ragazzi ti insegna veramente come correggere il tiro. E a questo punto la differenza è tra chi, per orgoglio o pigrizia, non “riapre” il lavoro e pretende che gli allievi si adeguino, e chi, con umiltà e pazienza, corregge, aggiusta, aggiunge, ripensa, migliora.

Quando i ragazzi iniziano questo volume, sento la tranquillità di sapere che è una buona scelta e che usciranno da questo libricino più bravi, ne sono certa, è sempre successo.
N!on succede così con tutti i libri, anche quando penso che siano ben fatti.

N.13, dicevo; la minore, terzine (che nelle letture cantate fanno sempre la magia di renderle scorrevoli e musicali) e cromatismi. Inoltre una scrittura che permette di individuare facilmente la struttura profonda del brano, scala discendente di la minore che nella prima parte, da tonica a dominante, procede appunto cromaticamente. E poi apertura verso Do maggiore, con ritorno al suo intimo relativo, sorte quasi inevitabile.

Insomma, bello e utile.

Sabato 19 dicembre 2015, ultima lezione prima di Natale; i cinque allievi aspettano in sala d’attesa che si liberi il salone, chiacchierando tra loro. Dico loro di iniziare ad entrare e sistemare il tavolo, e perché no, ripassare in attesa che io li raggiunga, trattenuta non ricordo bene da cosa (qualche fotocopia, due chiacchiere con un genitore..?)

Dalla segreteria li sento cantare proprio il num.13, e penso “vedi che questo esercizio piace anche a loro? non si smentisce mai”.
Ma se non mi sorprende quello che sento, lo fa quello che vedo, nel momento in cui apro la porta e mi affaccio in classe; invece che vederli tutti seduti attorno al tavolo bianco, collocato quasi al centro del salone per raccogliere più luce dal neon, con i due “capotavola” sempre fissi e gli altri tre, nel lato lungo, variamente disposti, trovo uno spettacolo in corso, con il tavolo addossato alla parete e il salone sgombro.

Avevano trasformato il cantato in un balletto!!!
Nel centro, muovendosi in modo speculare tra loro e utilizzando anche sgabelli e panche, Sara e Agata danzano; Giada al pianoforte esegue l’intero brano (al pianoforte!!) e Leo ed Enea, a fondo sala, attrezzati con i tamburi che li avevano visti bambini molti anni fa durante il Corso Propedeutico, improvvisano ritmi con una facilità e bravura da percussionisti. Il tutto cantando a memoria il cantato n.13.

Rimango a bocca aperta! Non so se mi stupisce di più l’idea, la bravura, la fantasia della coreografia, la vitalità che sanno trovare il sabato alle ore 12,30 di fronte ad una lezione lunga e faticosa…li guardo e mi nutro della meraviglia che questi cinque ragazzi sanno suscitare in me!!! Quando mi riprendo, chiedo loro di rifarlo, e rifarlo, e ogni volta improvvisano, e si divertono, e la lezione raccoglie il suo meglio, in questo modo, da anni di studio.!
Voglio condividere, forse intuendo che questo “miracolo” non si ripeterà, e vado a chiamare Khna e Letizia, che era passata da scuola a salutare, e così il balletto si ripete, ancora una volta nuovo, davanti ad un piccolo pubblico seduto. Questa volta mi diverto a vedere le espressioni di Khna e Letizia!

Decidiamo di attrezzarci con telefonino, una prossima volta, per riprenderlo, e io e Khna non smettiamo di ricordarci di questo sorprendente episodio, anche dopo le vacanze di Natale; ed ecco che entra quello spirito “didattico” e adulto di voler fissare, rifare, codificare…e pensiamo di chiedere ai ragazzi di riproporlo durante l’incontro musicale di fine gennaio; é solo che ci è sembrato troppo bello per non farlo vedere a tutti….

Ma, vuoi per timidezza, vuoi per innata saggezza, ci rispondono di no, impartendoci ancora una volta la lezione di saper apprezzare la spontaneità e l’unicità che l’accompagna.
Grazie ragazzi per questo dono prezioso!!

Laura

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